“Mai avrei pensato di dovermi far aiutare a risolvere i miei problemi.”
Lo ha detto con un filo di voce, spezzata dall’emozione, al telefono con me, che ero una completa sconosciuta.
Al nostro primo incontro è arrivata disarmata.
Era stanca. Non solo fisicamente — era stanca dentro.
Aveva sempre avuto il controllo, sempre saputo cosa fare.
Si era presa cura di tutti, sempre. Ma adesso qualcosa non tornava.
“C’è un fastidio dentro di me che mi fa diventare quella che non sono”, ha detto, con sincerità.
Quella non era una frase di debolezza.
Era una frase da inizio di un cambiamento profondo.
Perché, vedi, il modo in cui rispondi a una domanda è la chiave di un nuovo modo di pensare.
Ed è proprio da lì che parte ogni trasformazione.
“E se questa volta, per me, ci fosse un’altra strada?”

Con questa domanda nel cuore ha scelto di iniziare un percorso con me,
senza sapere bene cosa aspettarsi, ma con una nuova consapevolezza:
“Ho il diritto di ascoltarmi.”
“Ho il diritto di stare bene.”
Grazie all’ascolto profondo, abbiamo esplorato le tensioni, i blocchi, le emozioni ferme da anni.
Le parole sono arrivate in profondità: grazie al respiro abbiamo reso il lavoro più sottile ed energetico.
La frase “Posso essere diversa”, che all’inizio sembrava farle paura,
è diventata un mantra di autenticità.
“Posso essere diversa ed essere sempre me.”
I pensieri hanno smesso di essere un fiume in piena.
Le emozioni hanno ritrovato un loro spazio.
E lei, finalmente, è tornata al timone della sua vita.
“Mai avrei pensato che chiedere aiuto fosse il gesto più forte che potessi fare per me stessa.”
Se anche tu ti trovi in quel punto di stanchezza interiore, sappi che non sei sola.
Forse la domanda giusta non è “Perché mi sento così?”, ma:
“Cosa succederebbe se iniziassi ad ascoltarmi davvero?”
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