Là dove il corpo si infiamma, forse l’anima ha smesso di fiorire
Ci sono parti del corpo che gridano, eppure non hanno voce.
Parti che bruciano senza motivo apparente.
Dolori che vanno e vengono, infiammazioni silenziose… eppure costanti.
Ti sei mai chiesta cosa stanno tentando di dire?
A volte, il corpo si infiamma là dove l’anima si è spenta.
Non per punizione, ma per richiamo.
Come se la carne volesse riportare vita, dove prima c’era luce e ora c’è buio.
Succede quando rinunciamo troppo a lungo alla nostra verità.
Quando per stare in piedi con gli altri, smettiamo di camminare con noi stessi.
Quando lasciamo che la fretta, la performance, l’“essere come ci si aspetta”, diventino più importanti dell’essere vivi.

Il mondo è pieno di parole vuote, sorrisi spenti, frasi fatte.
Superficialità che scorre come nebbia sottile.
E se sei un’anima che sente, un’anima che ha visto le profondità…
questa superficie può diventare insopportabile.
Ma vedi, proprio per questo sei necessaria.
Perché dove c’è superficialità, ci vogliono voci che scavano.
Cuori che riflettono.
Occhi che guardano oltre.
Presenze che non hanno paura del silenzio.
La guarigione non arriva sempre con una medicina.
A volte, arriva quando torni a brillare dove ti eri spenta.
Quando ti dai il permesso di essere scomoda, intensa, poetica.
Quando ti circondi di anime che vibrano alla tua stessa frequenza.
Quando inizi ad ascoltare il dolore non come un ostacolo, ma come una chiamata dell’anima a tornare a casa.
E allora, la pelle si distende.
Il respiro si apre.
Il corpo si calma.
E il fuoco che brucia può diventare fuoco che scalda.
Dedico questa riflessione a tutte le persone che hanno una sensibilità profonda e soffrono nel vivere in un mondo che sembra privilegiare le "apparenze".
Non sei sola.
Con affetto Alessandra
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